Durante una notte molto limpida i marinai hanno sentito un bellissimo canto venire dal niente.
Una volta saliti sul ponte la nave non stava più rollando bensì sembrava come piantata nella solida roccia.
Osservando il mare questo sembrava svanito lasciando posto ad una sabbia finissima che risaltava alla luce della luna.
Orlowitz insospettito con un’ incantesimo si è ricoperto di silenzio ed immediatamente il mare è comparso nuovamente rendendo evidente che la musica era una magia con il fine di mimetizzare la realtà.
Giorgio ha scorto due stelle dalla forma strana in mezzo all’albero maestro e le ha tenute d’occhio. Le “stelle” si sono mosse e sono scivolate più in basso fino ad andare dietro le spalle di un marinaio e questo ad un tratto ha lanciato un grido di dolore: era stato morso e dalla spalla stava uscendo del sangue.
Immediatamente i personaggi hanno reagito
Alf ha estratto l’arco prendendo la mira verso i due occhi che ricordavano due stelle cattive.
Athor si è lanciato nella mischia con il “demonio delle stelle”
Orlowitz e la maga hanno lanciato incantesimi pietrificanti sulla belva, senza successo.
Grazie allo forzo combinato di tutti la belva era circondata e dopo una terribile battaglia ha avuto la peggio.
La ciurma avrebbe voluto passare una notte rilassante ma nel cuore della notte è scoppiata una tempesta terribile.
Athor e Giorgio sono stati spazzati via dai venti e dalle onde ma sono stati salvati dalla corda magica lanciata da Alf mentre la nave ha colpito degli scogli e ha dovuto fare tappa su un’isola che non era sulle carte.
L’isola era abitata da degli indigeni gentili ed insieme a padre Ugo e il suo chierichetto goblin Aktefal hanno fatto amicizia guadagnandosi un banchetto, una festa in loro onore e qualche donna.
Dopo qualche giorno sono ripartiti ed a Athor è stato donato un unguento ma il tempo è stato nuovamente inclemente e hanno dovuto ammarare su una nuova isola.
Questa sembrava disabitata ma esplorandola hanno trovato un villaggio simile a quello dell’isola precedente ma apparentemente abbandonato. Alf ha seguito alcune tracce ed ha trovato un percorso che si inoltrava di parecchio nella giungla; quando ha sentito dei rumori si è nascosto ed ha visto passare un folto numero di selvaggi che facevano ritorno all’accampamento.
Successivamente Giorgio in forma di falco ha continuato ad esplorare il sentiero dall’alto e ha visto che un grande crepaccio spaccava in due parti una vallata, come collegamento un ponte non troppo stabile, e nella parte più remota ha individuato un gigante che camminava.