Dopo aver sconfitto i duplicati gli stanchi avventurieri sono entrati nella stanza in cui Bahkridal, il vampiro padrone di Xammux, stava attendendo lo scontro finale.
Insieme a lui un cavaliere non morto ed una emanazione della stanza di Sammaster: un antico albero elfico corrotto dalla energia della Camera del Tempo.
Lo scontro è stato epico e più volte Athalan, Lyuch e Haran sono stati lacerati e intossicati dalle spine venefiche.
Ma alla fine anche il vampiro è stato elettrificato dai lampi druidici, il cavaliere abbattuto e l’entità vegetale distrutta da un fuoco eldritch stregonesco.
Superando l’ultima porta che era riportata nella tappezzeria della stanza del braciere sono entrati al cospetto di un complesso motore magico che teneva “vivo” l’intero mondo-tasca.
Distrutto il meccanismo, il mondo si è fermato.
Tornando a Silverymoon i personaggi si sono riposati e lamentati dell’ingiusta sorte che faceva loro scarsi possessori di oggetti in grado di difenderli dai nemici.
Mentre però alcuni di loro si lamentavano negli angoli delle taverne, inascoltati per lo più, Athalon ha iniziato ad informarsi del suo “nuovo” mondo. Infatti Athalon era stato incontrato nella torre di Xammux in seguito ad un rituale di teletrasporto che aveva mal funzionato 100 anni prima.
Athalon ha così scoperto sia le bellezze della città in cui elfi e umani vivono insieme sia i dolori di un posto in cui costantemente forze esterne, orchi e maghi di Netheril, pianificano la sua distruzione.
In passato nella vicina città mercantile di Everlund esisteva una torre dedicata ad un gruppo che attivamente combatteva i Maghi di Netheril, gli Arpisti.
Tale organizzazione, ormai scomparsa successivamente alla Peste Magica, è stata dimenticata ma pare che un illuminato bardo nell’avamposto di Forte Olostin conosca delle storie che la riguardano.
Il gruppo quindi ha recuperato Lyuch dalla taverna e hanno deciso di viaggiare fino a Forte Olostin.
Durante il viaggio hanno avvistato troll che mangiavano un cavallo di uno sfortunato messaggero ed una casa bruciata con resti di piccoli umani al suo interno.
Arrivati a Olostin il forte sembrava abbandonato ma dopo aver battuto forte alle porte un soldato ha avvertito i personaggi che c’era un’epidemia di malaria all’interno e quindi non potevano far entrare nessuno.