Hinata si risveglia sola nella stanza dei “finti prigionieri”. E’ ferita ma avendo riposato qualche ora è in grado di incanalare il suo potere arcano per sentire il tepore della guarigione magica.
Appena in tempo: la porta si spalanca ed entra un mezz’orco con in mano una corda e con intenzioni che non lasciano dubbi. Hinata inizia a concentrarsi e attingendo al suo mana interiore ruba i liquidi dal corpo del malintenzionato creando sul suo corpo orribili ustioni da avvizzimento. Il pirata si scaglia sulla maga una volta che si è ripreso, Hinata cerca di estrarre la spada del suo avversario per privarlo di essa ma il guerriero è più veloce e in poco tempo ferisce un paio di volte Hinata.
Prima che il dolore ottenebri i suoi sensi la maga è in grado di disidratare magicamente il suo nemico il quale barcolla e poi perde i senti. Ma è troppo tardi la maga prova a scappare attraverso la botola ma questa è chiusa, entrano altri 3 bucanieri con le balestre ed anche se ella si arrende questi la colpiscono con i lignei dardi nei legamenti delle gambe.
Nel frattempo i prigionieri sono brutalmente interrogati perché vengono riconosciuti come quelli che qualche settimana prima avevano respinto lo scontro in mare uccidendo il loro capo.
Per vendetta i pirati prelevano Athor e lo conducono nel piccolo cimitero in cui il giorno prima si erano scontrato con le creature pallide. Lì improvvisano una piccola arena ed il templare è costretto a difendersi senza armatura e con un pugnale arrugginito da una di queste creature. Con fatica, ma un passo alla volta ferisce alla gamba la creatura con un calcio la quale barcolla, continuando a lavorarsi l’altra gamba improvvisamente il mostro è atterrato ed a quel punto viene finito a forza di calci alle tempie.
Come premio Athor viene ributtato nelle segrete ed il giorno dopo, tutti insieme, vengono condotti su una nave dei pirati ed usati come rematori.
Così passano 8 giorni, con poca acqua e poco cibo. L’ottavo giorno odono dei rumori di combattimento dal piano superiore e poi silenzio …